L’importanza della sostenibilità per Mapei
Fabio Psoroulas
MAPEI

Mapei, di recente, ha organizzato il primo International Sustainability Meeting incentrato sulla sostenibilità. La sede della casa madre, a Milano, ha ospitato dall’11 al 13 febbraio scorso, responsabili di azienda provenienti da diversi Paesi e aziende consociate del Gruppo il cui lavoro è dedicato proprio all’analisi e alla riduzione dell’impatto ambientale di prodotti, attività e strutture dell’azienda sull’ambiente.
L’IMPEGNO DI MAPEI DAL 2015
Era il 2015 quando Mapei ha deciso di dedicare una funzione specifica alla sostenibilità e da allora ha fatto passi da gigante, come hanno dimostrato gli interventi dei relatori di questo importante evento. Tanti i temi chiave con cui i professionisti del settore si confrontano tutti i giorni:
LCA (Life Cycle Assessment), EPD (Environmental Product Declaration), emissioni di VOC (Volatile Organic Compounds), LEED, CPR e crediti di carbonio.
L’azienda chimica italiana dedica una fetta consistente dei suoi investimenti in Ricerca & Sviluppo e una crescente quota di risorse umane per ridurre il suo impatto ambientale, approcciando la sostenibilità da tanti angoli e in molti ambiti diversi.
Un approccio concreto, efficace e accurato, in linea con i regolamenti europei, come la Green Claims Directive, proposta nel 2023 dalla Commissione Europea con l’intento di proteggere i consumatori dal greenwashing e permettere loro di fare scelte informate stabilendo parametri di sostenibilità affidabili, comparabili e verificabili.
IL PROGETTO “ZERO” E LANCIO DI UN NUOVO ADESIVO
Il meeting si è aperto con l’intervento di Marco Squinzi, Amministratore Delegato di Mapei, che oltre a ribadire l’impegno di lunga data del Gruppo per la sostenibilità, ha ricordato come chi si dedica a questo ambito, oltre ad avere adeguate competenze in materia, deve saper comunicare in maniera efficace, con tanto di numeri e fonti, le attività e i risultati del grande investimento dell’azienda in questo ambito. Un impegno, quello in comunicazione seria e affidabile che l’azienda ha particolarmente a cuore e che è oggi veramente importante per mantenere la reputazione di fornitore serio e affidabile in un mercato sempre più esigente.
A illustrare i primi passi della creazione di una funzione specificatamente dedicata alla sostenibilità nell’organigramma di Mapei è stato Roberto Leoni, primo Sustainability Manager dell’azienda che, sulla scia del crescente interesse del mercato delle costruzioni per LCA e EPD, si è dedicato all’approfondimento degli impatti ambientali, alla cooperazione con enti di ricerca e associazioni di categoria ed ad avviare, nel 2015, il primo prodotto “Zero*”, ovvero il lancio sul mercato di Keraflex Maxi S1 Zero (adesivo cementizio grigio e bianco ad alte prestazioni, a scivolamento verticale nullo, a tempo aperto allungato, deformabile, con tecnologia Low Dust, speciale per piastrelle in ceramica e materiale lapideo di grandi formati, a bassissima emissione di sostanze organiche volatili e a emissioni di Gas a Effetto Serra compensate), primo prodotto ad emissioni di CO2 residue totalmente compensate tramite progetti specifici di tutela dell’ambiente.
Il progetto “Zero”, come ha spiegato Mikaela Decio, Corporate Environmental Sustainability Manager del Gruppo, negli anni non ha fatto che crescere, fino a coinvolgere molti Paesi nei 5 continenti, più di 230 prodotti di 5 linee e che ha permesso al Gruppo Mapei di compensare 300.000 tonnellate di CO2 a livello globale nel 2024.
Il progetto prevede l’utilizzo di tutte le misure necessarie (in primis la formulazione di materiali di qualità, durevoli e di basso impatto ambientale) a ridurre le emissioni di gas effetto serra in tutte le sue fasi di vita e a compensare quelli non evitabili tramite l’acquisto di crediti di carbonio certificati per supportare progetti di protezione delle foreste. In maniera simile è cresciuto un altro indice dell’impegno di Mapei per la sostenibilità: il numero di EPD, o Dichiarazioni ambientali di prodotto, che dalla prima del 2016 sono diventate oltre 330.
Si tratta di certificazioni redatte secondo norme internazionali che forniscono informazioni trasparenti, comparabili e affidabili sull’impatto ambientale di un prodotto calcolato usando il metodo LCA che tiene conto di tutto il ciclo di vita di un prodotto (estrazione e trasporto di materie prime, processo di produzione, trasporto e applicazione dei prodotti e loro fine vita).
LA VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI
Un altro ambito in cui l’impegno di Mapei per l’ambiente è ormai una pratica consolidata è la misurazione e certificazione dell’impatto dei suoi prodotti sulla qualità dell’aria. Da diversi decenni, infatti, l’azienda ha dedicato parte delle sue attività di Ricerca & Sviluppo proprio alla formulazione di materiali a basse emissioni di composti organici volatili (VOC), sono certificati con marchi come Emicode, Blauer Engel.
Tutti questi aspetti sono fattori importanti ai fini dell’ottenifully mento di certificazioni di sostenibilità per edifici: prima fra tutte quella LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) che fa riferimento a un sistema volontario a punteggio e con diversi livelli di certificazione sviluppato negli Stati Uniti dall’US Green Building Council e utilizzato a livello globale.
L’importanza della sostenibilità e della valutazione degli impatti ambientali sui prodotti da costruzione è confermata dall’introduzione di questi parametri nella nuova versione del Construction Product Regulation (CPR), che coinvolgerà tutti i prodotti marcati CE, come è stato illustrato dalla funzione Corporate Quality.
NOTE
* Le emissioni di CO2 misurate lungo il ciclo di vita dei prodotti della linea Zero per l’anno 2025 tramite la metodologia LCA, verificate e certificate con le EPD, sono compensate con l’acquisto di crediti di carbonio certificati per supportare progetti di protezione delle foreste. Un impegno per il pianeta, le persone e la biodiversità.